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“La solita sceneggiata: i vertici dell’azienda vanno commissariati subito”

ROMA – E’ andata avanti anche oggi, a piazza Colonna a Roma, la protesta dei dipendenti della società Omega (ex Eutelia) che chiedono il pagamento degli stipendi arretrati e la sospensione della procedura di mobilità. La mobilitazione rimane anche dopo l’incontro tra le parti di giovedì sera, che ha riunito intorno a un tavolo il sottosegretario Gianni Letta per il governo, i sindacati e i rappresentanti della proprietà.

Fumata grigia L’esito dell’incontro è stato definito dai sindacati “una fumata grigia”. Da un lato, infatti, è stata giudicato un passo avanti nella vertenza l’impegno del governo; dall’altro, però, i sindacati hanno definito inaccettabile la bozza di piano industriale illustrata dal gruppo Omega.

Gli impegni del governo Il sottosegretario Letta ha spiegato i passi che farà il governo: un appello alla sezione fallimentare del tribunale di Roma perché valuti le istanze dei lavoratori ex Eutelia; un appello “a tutte le pubbliche amministrazioni che hanno contratti di fornitura in corso con il gruppo a rispettare e conservare le commesse, così da assicurare una prospettiva di continuità e sviluppo alla professionalità dei lavoratori”. Lo stesso appello è rivolto alle aziende private. Infine, l’invito alla proprietà perché siano pagati ai lavoratori tutti gli stipendi arretrati e sia sospesa la procedura per la mobilità.

Subito gli arretrati La proprietà si è impegnata sul pagamento degli stipendi, condizione minima posta dai sindacati per l’avvio di qualsiasi trattativa. La verifica si farà il 7 dicembre in un altro incontro già convocato a Palazzo Chigi, ma i lavoratori non sembrano ottimisti.

I dubbi del sindacato La proposta di commissariamento dei vertici aziendali rimane la prima opzione da parte dei sindacati, soprattutto alla luce conclusione del piano industriale lasciato intravvedere dal gruppo durante l’incontro: “Il piano industriale – dice la Fim-Cisl – ha mostrato che i fatturati realizzati sono inferiori al costo del personale e perciò il rilancio e l’intenzione dell’azienda per il prossimo triennio è per Agile-Eutelia di ridurre gli organici di circa l’80%”. Inoltre, aggiunge il sindacato, non c’è traccia di “investimenti, risorse finanziarie e patrimoniali”. Il giudizio finale della Fim parla di “inaccettabile solita seneggiata fatta solo di promesse”.

“Subito commissariamento” Per questo, anche secondo il segretario nazionale Fiom-Cgil, Giorgio Cremaschi “non ci solo strade diverse dal commissariamento”. Per la Uilm “finché non si vedono gli stipendi è difficile fare passi avanti. L’azienda è insolvente, non è in grado di gestire un piano industriale e malgrado le sollecitazioni rifiuta l’impegno a pagare le retribuzioni arretrate”. Dello stesso parere l’Ugl che trova “insoddisfacente il piano industriale”.

Lo stupore di Tremonti Lo stesso ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha parlato in tv ad “Annozero” dell’ipotesi di un commissariamento per la società. “Io credo che almeno su questo punto – ha detto il ministro – la posizione di Luigi Bersani sia uguale alla mia. Ho stupore per una cosa alla quale è difficile credere. E’ difficile pensare che una società quotata abbia messo in piedi questo casino qua”.

tratto da La Repubblica.it

Su pagamento stipendi entro il 5. Nuovo incontro il 7 dicembre

Roma, 26 nov. (Apcom) – “L’incontro a palazzo Chigi su Eutelia è terminato ed è stato aggiornato al 7 dicembre; il governo ha chiesto di pagare stipendi arretrati a lavoratori entro il 5 del mese prossimo. Temiamo che ciò non accada”. Lo dichiara Adolfo Rocchetti, della struttura nazionale della Uilm all’uscita da Palazzo Chigi al termine della riunione sulla vertenza ex Eutelia.

“Il sottosegretario Gianni Letta – sottolinea il sindacalista dei metalmeccanici Uil – ha chiesto formalmente ai due amministratori del gruppo Omega, a cui appartiene la società Agile, ex Eutelia, di garantire il diritto alle retribuzioni arretrate ancora spettanti ai lavoratori della società in questione entro il prossimo 5 dicembre, ma i due ‘manager’ hanno ‘nicchiato’ facendo marcia indietro proprio su questo delicato punto”.

“Letta – prosegue Rocchetti – ha reputato questa azione come una condizione indispensabile per riaprire il tavolo sulle linee guida indicate dalla società metalmeccanica. Inoltre, al sindacato ha chiesto di garantire l’agibilità all’impresa dei siti aziendali attualmente occupati dai lavoratori ex Eutelia”.

“Finchè non si vedono gli stipendi – conclude – è difficile fare passi avanti. L’azienda è insolvente; non è in grado di gestire un piano industriale e malgrado le sollecitazioni rifiuta l’impegno a pagare le retribuzioni arretrate. Una vergogna”.